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lunedì 10 novembre 2008

Due storie di teneri angioletti che crescono

1) Ho saputo oggi di un episodio accaduto alla festa di compleanno di Superbimba.
Ad un certo punto una bambina (anni 6, prima elementare quest'anno) si è messa a piangere e la mamma di un'altra ha spiegato sommariamente che l'aveva sgridata perché l'aveva vista trattar male la sua di bambina (anni 2, come superbimba). Ecco l'intero episodio:
La bambina di 6 anni, teneva in mano una confezione di caramelle e la piccola di 2 anni ne voleva una. La signorina di 6 (dopo tre anni di materna dalle suore...) ne ha prese un po', le ha tirate per terra e le ha detto "Tu mangia quelle per terra" e la piccolina stava per farlo.
Oltre alla cattiveria è da rilevare che l'angioletto seienne ha avuto la malizia di comportarsi così mentre tutti gli adulti erano distanti dalla scena e la mamma della bimbetta duenne ha sentito la frase orrenda rientrando nella stanza dopo una veloce telefonata al cellulare.
Bene, complimenti...
Questo è quello che imparano i bambini a scuola: che non è importante comportarsi bene, è importante comportarsi bene finché ti vedono gli adulti, anzi, alcuni adulti (solo quelli che sgridano perchè gliene importa qualcosa). Sono arcisicura che la mamma dell'angioletto stenterebbe a credere che la sua bambina possa essersi comportata così.
Ecco cosa ha imparato alla materna rinomata della città: a escludere chi non gli piace per x motivi (che so, colore dei capelli?), ad aspettare di non essere vista per fare certi gesti.
Questa è la normalità della socializzazione a scuola: tu sì e tu no, maestre che non possono vedere perchè i bambini sono tanti o che, se vedono, non intervengono, zero possibilità di interiorizzare autentici valori.

2) Una mamma mi ha raccontato dell'incontro dei genitori della classe di seconda materna (scuola comunale).
Per farla breve, tranne lei stessa e un altro paio di mamme, tutte si sono lamentate dei cerotti e dei pianti dei loro bambini. Nei momenti di gioco libero in cortile tutti si picchiano, persino le bambine. Alcuni genitori di bambini picchiatori si sono disimpegnati dicendo, ad esempio, che i loro piccoli di anni 4 hanno imparato a menare dal fratello maggior... e allora? Che vuol dire?
Le maestre durante l'incontro hanno detto e ribadito, tutte unite, che loro non hanno visto niente.
La mamma che mi ha raccontato dell'incontro, visto che il suo bambino non è coinvolto né come vittima né come aggressore, si è tirata in disparte dalla discussione.
Sono in TOTALE disaccordo con
- la mia amica che se ne lava le mani: che cosa vede suo figlio ogni giorno? Bambini che si picchiano, adulti che non intervengono. Cosa potrà interiorizzare? Che se non sei direttamente interessato meglio non intromettersi. Cos'è questa? Una scuola di mobbing?
Io preferisco insegnare ai miei bambini oltre al rispetto assoluto (alle mani non si arriva mai, punto e basta), che i deboli vanno difesi sempre come si può.
-metà degli altri genitori: è chiaro che il genitore di quello che mena è meno preoccupato (e che in fondo non ne sia addirittura orgoglioso) di quello che ha il figlio che le prende tutti i giorni...
-le insegnanti.
La ricreazione non è un momento di anarchia totale, l'adulto non deve sparire MAI. La prepotenza deve essere punita SEMPRE, solo se le regole valgono sempre possono essere interiorizzate, altrimenti i bambini imparano a mentire (mi ha rubato il pupazzetto! Non è vero, me lo avevi regalato), a sputare sul compagno quando la maestra non vede....

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