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sabato 23 aprile 2011

Nuove parti del blog

Sto cominciando a mettere dei pulsanti sul blog (finalmente!), che oramai è diventato piuttosto complesso, per ordinare i contenuti e rendere agevole trovare post di qualche tema di interesse specifico anche se sono stati pubblicati due o tre anni fa.
Ho cominciato con la paginetta sull'inglese, prima di cominciare la 3^ asilo in scuola familiare per Superbimba vorrei fare un pulsante per ogni materia.

Poi ho inserito le notizie sulla scuola. Da un paio d'anni ho attivato google alert e ricevo articoli con le parole chiave "suicidio" e "scuola". Le parole sono contenute negli articoli, anche separatamente perciò ricevo tutte le notizie di scuola e tutte le notizie di suicidi.

Non è una bella pagina. A scuola accadono cose da codice penale ma i protagonisti sono bambini...
Ho messo le prime tre notizie agghiaccianti che ho trovato nella posta, di queste prime mi ha impressionato di più il bambino di 6 anni che, picchiato con calci in pancia da altri bambini, torna a casa e NON DICE NIENTE finchè non si sente male il giorno dopo.

In origine avevo attivato questo google alert per verificare una mia sensazione: è vero che la scuola in quanto scuola(pareti, persone chiuse in stanzoni) quale ambiente stressante perchè innaturale e vissuto "senza alternative" può diventare il centro di un'esperienza di sofferenza psichica? La risposta che molti adolescenti soffrono già per conto loro porterebbe ad una discussione aerea , invece, la conta dei suicidi è un numero che corrisponde ad una realtà concreta (non probalibità statistica di evento futuro, fatti già accaduti), meglio ancora se il movente è stato lasciato per iscritto dalla vittima.

Per farla breve, la mia sensazione è che moventi del suicidio come un brutto voto, un rimprovero, il sentirsi isolati dai compagni (cosa vuol dire "bisogna andare a scuola per imparare a stare con tutti"? Si può stare in mezzo ad una folla senza rivolgere parola a nessuno) siano una fetta importante di tutti i moventi di suicidio tra minorenni.
Le mie sensazioni vanno oltre: è vero che la sofferenza scolastica è particolarmente intensa prima e dopo Natale, tra Pasqua e l'imminente fine dellanno scolastico? Come se la vicinanza di una tregua portasse a rilassare le difese, la realtà dell'imminente ritorno in trincea portasse alla disperazione.

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