Pagine

domenica 17 febbraio 2013

Che mondo abbiamo creato? Dove sono i bambini?

Per andare in farmacia, mio marito mi ha parcheggiato davanti ad una scuola e ho aspettato non più di 10 minuti. Ero al margine di una piazza, c'era il sole e si stava bene anche all'aperto.
Finchè aspettavo sono passati due anziani, due signore ed un uomo di colore più giovani (disoccupati, ho pensato), una ragazzina disabile (down, parlava da sola a voce alta).
Com'è innaturale questo paesaggio senza bambini, dove diavolo sono i bambini! Sono a scuola, non vivono la vita reale, la vita insieme ai genitori che lavorano, sono chiusi in edifici stile caserma (una scuola smessa può diventare facilmente solo una caserma) a sentire raccontare un adulto (non familiare) cosa è la vita reale, stanno lì ad immaginare come sia il mondo e solo ad immaginare cosa fanno i genitori. Un giorno, gli viene detto, anche voi parteciperete. Quando? Dopo le elementari, poi dopo le medie, poi dopo una scuola superiore che insegni un mestiere... poi scoprono che il mestiere non lo hanno davvero imparato a scuola, forse "supplicando" troveranno una bottega dove qualcuno finalmente gli farà fare qualcosa! Altrimenti possono continuare a studiare all'università, rimandando a data da destinarsi il momento in cui finalmente faranno personalmente qualcosa.

Che sgomento. Che danno aver abdicato da genitori il compito dell'istruzione, poi anche dell'eduzione, poi anche della socializzazione, poi anche dell'accudimento...
Non so, francamente, se la società potrà tornare indietro dalla scolarizzazione totale e in seguito a quale spinta. Ho conosciuto, ahimè, anche mamme con in mente esperimenti educativi come riferimento: "mode" sull'eduzione lasciano il tempo che trovano. Anche affidarsi ad uno stile educativo "come da libro" mi suona come una abdicazione.

In questi pochi anni mi sono fatta l'idea che in Italia, forse, contemporaneamente saremo una decina o due di famiglie al massimo a fare sul serio scuola familiare (oltre i 6 anni compiuti).
Anche se apparirà patetico, voglio devo resistere! Almeno i miei figli non voglio che sprechino le loro giornate. Ho letto che in America gli HS sono già di seconda generazione. Vuol dire che la famiglia HS ha funzionato.

6 commenti:

Unknown ha detto...

finalmente ho un po' di tempo per leggere i blog...che bello!!! appena riesco a leggermi i tutti i tuoi post ti ricoprirò di domande....:) scherzo!:) no è vero :)

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
MammaElly ha detto...

Che bel post! Tu lo sai che noi siamo con voi... E anche noi riteniamo tristissimo e molto grave questo intruppamento -fisico e soprattutto psicologico- dei nostri figli... anzi, dei figli degli altri.

Pippi House ha detto...

Condivido in pieno (opinione, scelte, propositi!)

Anonimo ha detto...

Riguardo al discorso dell'America, in tanti casi però la scelta dell'homeschooling è una scelta dettata anche dalla qualità della scuola pubblica a cui viene assegnato il bambino...Voglio dire che, qualora la proposta della scuola pubblica assegnata al bambino non sia giudicata soddisfacente dalla famiglia del bambino e la famiglia non abbia il denaro necessario per mandare il bimbo a una scuola privata, l'homeschooling resta l'unica alternativa. In Italia non si è abituati a prendere in considerazione le varie possibilità perché in linea di massima si dà per scontato che il bimbo vada in una scuola pubblica...

una mamma ha detto...

@anonimo
Intendi dire che se le famiglie americane HS avessero nelle vicinanze scuole giudicate migliori o avessero denaro per la scuola privata non farebbero più homeschooling?