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venerdì 22 agosto 2008

Ma dove stiamo andando?

Non conosco la storia della scuola, è un argomento che mi ripropongo di studiare per benino una notte o l'altra. Da una breve ricerca online ho già trovato dei dati, diciamo così, "gustosi".
Il famosissimo libro di Don Milani “Lettera a una professoressa” (altro libro dei miei desideri) tra le altre cose riporta i dati ISTAT della percentuale dei ripetenti nella scuola elementare.
Ecco la tabella relativa ai ripetenti in prima elementare nel 1968. Già in prima elementare, nel 1968, il 12,2 % degli iscritti erano ripetenti o pluriripetenti, arrivando in quinta elementare, oltre il 40% di alunni era in ritardo negli studi.
Ho trovato questa tabella ISTAT relativa all'anno scolastico 2000/2001: gli alunni che durante tutte le elementari perdono un anno o più sono... udite, udite... lo 0,3%.
http://www.istat.it/dati/catalogo/20080528_00/tavole/930.xls

Esisteva anche un altro fenomeno censito sapientemente nel libro di Don Milani: l’anticipo scolastico oscillava intorno al 5% nelle elementari, tra il 6 e il 10% alle medie, fino ad arrivare ad oltre il 12% alle superiori. Significa che in prima liceo o ragioneria, c'erano un paio di ragazzi di anni 13 ogni venti ragazzi di anni 15.

Considerazioni
Le bocciature degli anni '60 rispecchiano l'attitudine allo studio della popolazione. Non mi auguro un ritorno alle bocciature di massa, penso che la scuola potrebbe prevedere per i 20 bambini di una classe dei tempi per stare insieme, e dei tempi per studiare suddivisi in gruppi di 5-7 bambini. Penso che un percorso personalizzato porterebbe a risultani buoni, se non eccellenti, la quasi totalità degli iscritti. Invece, per abbattere il fenomeno delle bocciature il sistema si è tarato su livelli sempre più bassi.
Non riesco a trattenere l'ironia. Che bello, non è confortante procedere per forza tutti insieme, uniti verso la mediocrità?

1 commento:

Nat ha detto...

:-)
Domanda ironica, ma assolutamente legittima! E condivido l'ironia.