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venerdì 30 aprile 2010

Articolo della professoressa Chistolini

Navigando ho trovato questo articolo, pare sia della professoressa interpellata da Paola Coppola per il pezzo sull'homeschooling della Repubblica del 6 aprile.

http://homeschooling.splinder.com/post/20193756/la+prof.+Chistolini+parla+di+homeschooling
Il blog che lo pubblica rimanda a LAPAPPADOLCE.
Questo è il mio commento a bruciapelo, non so perchè è comparso come commento anonimo io ho provato a firmarlo lascuoladeigenitori...

Chi garantisce che la competizione a scuola sia sana e rispettosa delle regole? Penso all'homeschooling proprio perchè ho visto il contrario, e anch'io sono diplomata (due volte!) e laureata.
Come tutti mia figlia ha bisogno di vivere dei conflitti, delle frustrazioni, ma nella fondamentale libertà di difendersi e, se non può, di allontanarsi.
Una volta formata una classe, il gruppo dei bambini delle elementari passa 5 anni insieme... 30 insieme agli stessi 30 (non mi sembra una varietà di relazioni tale da dire che la scuola è una palestra di vita perchè riproduce il mondo) e stabilite le gerarchie del gruppo, non si modificano più.
L'insegnante non fa nulla, ha il preferito/a, ha preso in antipatia qualcuno... c'è il gruppetto dei bulli? Nessuna chance di cambiare aria per 5 anni, a parte forse il farsi bocciare per le assenze....

1 commento:

palmy ha detto...

Non dimentichiamo che la scuola di stato così come è concepita nelle democrazie occidentali è un fenomeno storicamente circoscrivibile agli ultimi due secoli.
Essa ha vuto il pregio di diffondere una alfabetizzazione di base, ma non per questo non è passibile di miglioramento.
Perché non si riesce a mettersi in discussione?
Io insegno in una scuola statale, mia figlia non fa homeschooling perchè mi è impossinìbile, ma non per questo non posso trarre dei suggerimenti da esperienze altre, cercando in esse quello che manca nella mia.