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domenica 25 aprile 2010

Homeschooling finchè potrò: I miei ricordi di asilo

La prima cosa che mi viene in mente è che contavo le piastrelle del pavimento e mi pareva di essere sola nello stanzone. Ci saranno stati altri bambini, a decine, ma forse per effetto della concentrazione in cui mi calavo, mi sembrava di essere sola e misuravo l'ambiente mettendo un piedino in ogni piastrella e se dovevo curvare facevo la curva a 90°, ricordo di aver scoperto la diogonale. A vedermi dall'esterno ora, doveva sembrare un gesto ripetitivo quasi sintomo di chissà quale patologia.
Facendo questo gioco ricordo perfettamente un momento di autoconsapevolezza in cui ho realizzato che io dovevo stare lì ad aspettare che la mamma venisse a prendermi: lo pensai senza la tristezza che può trasmettere dirlo ora, semplicemente presi atto di questa realtà.
Ricordo il sudore che mi scendeva a rigoli sulle gambe mentre raccoglievo delle piccole lumachine su un muro assolato, mi sembra di esserci stata tutta una giornata, sola a raccogliere lumachine.
Della recita di Natale ricordo che ero stanca, avevo fame e mi facevano male gli stivali: al momento della foto non ne potevo più. Veramente, la recita per me non aveva nessun senso, ma si vede che lo si doveva fare per farla vedere ai genitori. Ecco un altro momento di consapevolezza, era una cosa da fare per farla vedere.
Dei lavoretti ricordo solo che un burattino fu completamente realizzato da qualche adulto e spacciato per realizzato da me.
Pochissimi i ricordi con altri bambini, non mi ricordo un nome. A dire il vero non mi ricordo nemmeno di una maestra che pure ci sarà stata.

Vorrei sottolineare, oltre l'evidente povertà dei miei ricordi di asilo, che mi sono rimasti impressi momenti in cui ero o credevo d'essere sola ed in silenzio. Sono questi i momenti cui mi sono salvata dalla confusione mentre tutti gli altri momenti sono solo urla costanti di sottofondo che disturbavano la mia integrità mentale (è di questo che si tratta, non mi sembra un termine esagerato), questi ricordi solitari sono attimi di presenza a me stessa, alla me stessa di 3-5 anni, e rappresentano i mattoni della mia stessa identità.

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